venerdì 17 luglio 2009

Dopo tanto virtuale, un po' di reale

Oggi vi racconto una storia, una storia vera, successa solo poche ore fa.... ma non a me, mi faccio solo portavoce di una confidenza che ho raccolto, messaggio dopo messaggio, nel mio box, da un misterioso (e anonimo, almeno per voi) amico di questo sito. Con il suo consenso, naturalmente....
questo il suo primo messaggio
sono uscito dall'ufficio per fare due passi... fino al bagno
e non ti incontro quella collega... quella che vedo tutti i giorni "Ciao... buona giornata" e nulla più
non è una che ti giri per guardarla
ma ha quel qualcosa... quell'odore che ti lascia qualche ormone in circolo...
insomma... mi chiama, mi dice se posso aiutarla a prendere una scatola dall'archivio, e...
in men che non si dica... ho le mani sotto la sua maglietta!!!

;-)
naturalmente non ho potuto resistere e gli ho chiesto i dettagli...
ma siii...
il nostro archivio è un bel posto, tranquillo, isolato, pieno di anfratti un po' nascosti... anche se entra qualcuno difficile che ti veda
Mi chiama e mi chiede se posso prnederle una scatola, quella lassù, sull'ultimo piano dello scaffale
"Certo" - le dico - "non c'è problema!"
Mi dirigo verso di lei, gli scaffali sono vicini, forse troppo, e lei si stringe un po', per farmi passare
Le passo davanti, inevitabilmente ci sfioriamo, anche perchè lei non si è fatta tutta da parte, resta lì quasi a cercare il contatto...
Di solito, soprattutto in questo periodo, indossa degli abiti molto leggeri, a volte un po' trasparenti. Quello che ha oggi non lascia vedere molto, ma passandole vicino non posso non notare le punte dei capezzoli che premono da sotto, sembravano già un po' duri, quasi li avesse toccati qualche attimo prima.

Passo avanti e lei mi segue, mi indica il posto sullo scaffale. Io mi giro, mi tiro un po' su sulle punte e cerco di afferrare la scatola, quando sento due mani che mi circondano i fianchi e subito dopo scendono davanti tra le mie gambe. Quei capezzoli che prima avevano solo catturato il mio sguardo, adesso li sento premere sulla mia schiena, quasi a obbligarmi a non muovermi. Così faccio, e le sue mani mi aprono la cerniera dei pantaloni e si intrufolano dentro. Una dalla cerniera, l'altra dalla cintura, cercando l'oggetto del desiderio... che probabilmente non era la scatola!
A quel punto, anche se il suo movimento ed il suo contatto non mi dispiacevano affatto, mi giro verso di lei, la guardo in quegli occhi neri che spuntano tra i capelli altrettanto neri, e prima che riesca a dire qualcosa ho le sue labbra sulle mie. La sua lingua che prepotentemente si infila nella mia bocca alla ricerca di qualcosa da toccare. Io la prendo col viso tra le mani e la stringo ancora più forte su di me, incrociando la mia lingua con la sua.
Con forza abbasso le mani fino all'ultimo lembo del suo vestito, lo trovo, lo prendo e lo tiro su. Quindi prendo il reggiseno, che fino a quel momento aveva cercato di trattenere il suo seno, e lo abbasso, in una ricerca quasi spasmodica di quei capezzoli che fino a qualche minuto fa avevo solo immaginato tra le mie mani.

Sono belli, tondi, durissimi. Li avvolgo, li stringo, con tutta la mano, mentre la sua lingua continua ad intrecciarsi alla mia. Un evento inaspetatto, del tutto.
Come quello che accade dopo.
Mi lascia andare, si appoggia allo scaffale, tira su il reggiseno e si rimette a posto il vestito. Mi guarda per qualche secondo e mi dice "Volevo soltanto sapere di poterlo fare.", si passa una mano tra i capelli e va via verso la porta. Lasciandomi così come mi aveva trovato, se non fosse stato per la cerniera dei pantaloni aperta.
Chissà come la guarderò o cosa penserò la prossima volta che la incrocierò nei corridoi...

Ringrazio l'amico generoso per avere condiviso con me questa sua avventura e avermi concesso di condividerla con voi...

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