sabato 5 febbraio 2011

Mmmmmmm, amo la chat!

La tentazione di affacciarmi in chat si stava facendo prepotente...quasi un bisogno impellente...e così, dopo una sera trascorsa a chiacchierare con una vecchia amica, davanti a una pizza e a una birra bionda, sono rientrata a casa e mi sono preparata per soddisfare le mie voglie...
Indossato un abito scollato, mi sono messa in mostra, nella vetrina del sito, esibendo la mia "mercanzia" sfacciatamente, senza per altro cercare l'attenzione di alcuno, senza proporre i miei servigi agli avventori della notte...
Il tempo di una sigaretta e nel mio salottino (ovvero la chat riservata, ma sempre pubblica e free) arriva il primo curioso... mi chiede se mi ricordo di lui, mi dice che gli piace spiare e mi ricordo di una conversazione con un tizio che mi raccontava con quanto piacere si soffermava a spiare sua madre mentre si faceva la doccia, per poi precitiparsi nel bagno subito dopo e cercare, tra i panni sporchi, le sue mutandine da annusare...
Ognuno ha le sue perversioni, e non tocca a me dare giudizi, soprattutto in chat me ne guardo bene, certo non è una di quelle fantasie che mi eccita, mi rendo conto che anche il patologico è un aspetto del sesso e chi viene in chat spesso cerca un'effigie su cui proiettare le sue fantasie e viverle indirettamente.
Ma non con me, non sta sera. Entra un altro tizio nel salottino e il primo evapora, eclissandosi con le sue fantasie perverse insoddisfatte... Il nick del tizio non l'ho mai letto, è un nick come tanti altri, ma non perde tempo, mi chiama in privato, accende la cam e lo riconosco immediatamente. E' forse il mio "cliente" più fedele e devoto, un feticista che mi chiama padrona pur non sentendosi schiavo, e per quanto sia il più assiduo frequentatore e adoratore della mia cam, non si ricorda mai il mio nome...
I privati con lui sono sempre generosi, non conta il tempo, anzi, cerca di trattenersi quanto più possibile e aspetta di avere il mio permesso per esplodere di piacere, il piacere è il fine ma è il percorso che lo porta a venire che lo eccita e lo soddisfa, e io lo accontento concedendogli lunghi momenti di attesa...

Già sapevo cosa voleva, e mi ero preparata. Calze. Gli faccio scegliere tra un paio di autoreggenti a rete, ancora impacchettate, e un paio di collant velati, lui preferisce i secondi e me li infilo voluttuosamente davanti a lui, agitando con calma impaziente ogni singolo dito del mio piede di fronte alla cam, scivolando con perversa flemma su ogni singolo centimetro della mia pelle fino a concludere la danza sui miei fianchi. Che, tra l'altro, non gli mostro neanche. Poi aprirò anche il pacchetto delle calze a rete (e scoprirò di essermi sbagliata, non erano autoreggenti ma collant anche questi... ma lui probabilmente non se n'è accorto nonostante li abbia usati come guanti e come strumento di giochini quasi ingenui.
Con lui non godrò, lo so già, il mio compito è quello di prolungare il suo piacere, le sue perverse attese, non brama di vedermi trafitta dal piacere, non brama di vedere il mio corpo e non richiede prestazioni particolari, vuole solo essere in mia compagnia, umile servo al servizio di una padrona che adora e che venera dilungandosi in complimenti ortodossi. Confesso che per quanto il piacere del timer che scorre a mio vantaggio sia un utile tornaconto, non amo prolungare all'infinito queste attese, e dopo un ragionevole tempo trascorso tra ordini e chiacchiere, tra gesti quasi teatrali, tra scorci di immaginazione e perentori inviti a masturbarsi, cerco di fare in modo che raggiunga il suo scopo senza eccedere negli indugi. La verità è che dopo un po' mi annoio. Con lui non devo dimostrare nulla, devo fingere di essere una padrona di un uomo che, peraltro, non si sente schiavo. Ma queste sono le sue perversioni e le assecondo. Sta sera però è particolarmente felice di vedermi, è anche più eloquente del solito, mi chiede se voglio che acquisti uno dei miei contatti... Ma io non voglio, gli dico anzi che l'unico contatto che ho ancora in vendita è un vecchio msn di cui ho perso la password...
La verità è che non ho alcuna voglia di passare del tempo con lui senza timer, e men che meno trovarmi a dover fronteggiare le sue richieste di incontri reali...
Mi dice che vorrebbe vedermi all'opera con il mio uomo (questa è la prima volta che osa tanto) e che è disposto a farlo anche per 100 crediti (per i profani della chat, 10 euro al minuto), gli rispondo che per il momento non è nei miei programmi ma chissà... forse un giorno...
Il mio feticista si collega sempre dall'ufficio, da casa non può farlo, teme di essere visto dalla moglie che dorme, e nel cuore della notte esce con la scusa di lavori da terminare per venire a cercarmi. E' quasi dolce nella sua devozione perversa...Ma decido comunque di infliggergli una piccola punizione, giusto per variare un po' questi incontri che mi lasciano sempre insoddisfatta, gli ordino di cercare un elastico e di cingerlo alla base del suo pene. E così lo terrà fino alla fine...Dopo 30  minuti di privato, decido che è pronto per concedersi l'orgasmo e gli permetto di godere... Vedo che armeggia con qualcosa di bianco, mi pare di capire che sia un piatto di plastica (che si era preparato per l'occasione) e mi accontenta. Il poverino non doveva godere da molto tempo perchè ha continuato a esplodere convulsamente per lungo tempo, un'eruzione continua da un vulcano né troppo rigido nè troppo eretto da poter sembrare sul punto di esplodere... A volte divento cinica, quasi crudele, me ne rendo conto, ma i miei pensieri  più intimi non trovano spazio nella tastiera, non posso ferire il suo amore proprio, il mio compito è un altro e anche sta volta, nonostante i dubbi, sono riuscita ad assolverlo. Senza mostrare altro di me che qualche scorcio di seno, un piede infagottato nel collant, il mio volto da padrona soddisfatta e tante, tante parole per lusingare le sue perversioni fino all'esplosione finale.
Poi, saluti e baci, e sparisce. Ma è normale. Non è come quando si fa l'amore e poi si resta abbracciati a lungo per godersi l'odore del sesso e il calore dei corpi nell'attesa che i respiri tornino a farsi regolari...

E così, finito il privato, torno ad essere proiettata nel mio salottino condiviso, dove scopro con grande piacere di avere un altro vecchio amico... in attesa. M. è uno dei miei preferiti. Un amico con cui parlo volentieri, a cui racconto anche cose intime e personali della mia vita, e questa sera nonostante l'ora tarda mi ha vista online e ha deciso di aspettarmi...

Parliamo, gli racconto di me, gli racconto di lui, gli confido le mie perplessità. M non è un cliente, è un amico. O un complice di giochi. E poi andiamo in privato. E godo. Lui è sempre estremamente generoso, pensa al mio piacere prima del suo, solo quando avrò raggiunto il mio orgasmo e lui si sarà beato del mio volto trasfigurato dall'emozione, potrò iniziare a giocare con quegli argomenti che ben conosco, e che non vi rivelerò.
E, sul punto di godere, ha voluto che di nuovo assecondassi il mio piacere...

Sarebbe un ottimo amante. Davvero.
Conclusione della serata? due orgasmi per me, due orgasmi per i miei compagni di giochi, 1 ora di cam e l'equivalente di una giornata di lavoro.

Amo la chat, come potrei non farlo...

Foto: Valter Peruzzo, Sensualità

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